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LA BELLEZZA DELLO STUPORE DAVANTI AD UNA SEMPLICE MERAVIGLIA

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Quando si parla di Arte è facile far riferimento ad un bel dipinto. La nostra mente ci porta senz’altro ad immagini figurative che suscitano emozioni e sentimenti grazie alla palette di colori utilizzata dall’artista, alla pennellata o semplicemente al soggetto raffigurato.

Quando, durante i miei laboratori, chiedo ai bambini cosa sia per loro l’arte, mi accorgo che inizialmente la risposta è proprio questa: “Il disegno, la pittura!” - gridano a gran voce e senza timore.

Davanti ai loro occhi scorrono i disegni degli uomini preistorici nelle caverne studiate durante le lezioni di storia; i quadri visti nelle mostre: quelli con i paesaggi, quelli con “le mele e l’uva”, quelli più “strani” con le “facce storte” o con “le linee nere e i colori belli” (straordinario come i bambini riescano a descrivere in modo così ingenuo l’arte moderna e contemporanea!).

Si tratta però di immagini statiche, immobili. E se noi volessimo metterle in movimento?

 “Facciamo un film!” – la risposta per i bambini e praticamente scontata. Sanno bene che i film e i “cartoni animati” sono fatti di tante immagini che vengono fatte girare velocemente.

In realtà prima di arrivare al film vero e proprio e quindi al cinema, c’è un percorso fatto di rappresentazioni, studi scientifici, meraviglia e stupore.

Una prima idea di “immagini proiettate” l’abbiamo proprio con le scene di caccia disegnate dall’uomini della preistoria: immaginatele illuminate da un vibrante fuoco all’interno della caverna!


È necessario però andare un po’ oltre negli anni, o meglio, nei secoli, per avere dei veri e propri strumenti ottici in grado di proiettare immagini luminose. Stiamo parlando della camera oscura e la meno conosciuta lanterna magica che affonda le sue origini molto probabilmente in Cina con il teatro delle ombre. La lanterna magica diede luogo ad affascinanti spettacoli sia con scopo didattico, mostrando piante, animali, luoghi che nessuno aveva mai visto, sia con scopo di intrattenimento: immagini fantastiche venivano proiettate per diletto, raccontando fiabe e favole o per intimorire e indottrinare durante prediche religiose.

bloglanternshow

Spettacolo di lanterna magica

A partire dai primi anni dell’800, probabilmente ispirati ed incuriositi proprio da questi spettacoli, una schiera di studiosi, scienziati, fisici e inventori ha voluto confrontarsi con un fenomeno scientifico in campo ottico chiamato persistenza retinica ossia quel fenomeno per cui l’occhio umano percepisce come movimento continuo una serie di immagini fisse, poco diverse l’una dall’altra, che gli vengono proiettate in rapida successione.

Grazie a queste ricerche sono nate diversi strumenti ottici in grado di riprodurre immagini animate che lasciavano ad occhi e bocca spalancati i loro spettatori.

Di queste possiamo ricordare ad esempio il taumatropio, che consiste in un disco di cartone rigido sulle cui facce erano disegnate due immagini complementari fra di loro e che, attraverso la rotazione veloce del disco stesso, dava l’illusione di vedere una sola immagine integrata; il più complesso fenachistoscopio inventato da Joseph Plateau nel 1832 che consentiva di vedere delle immagini animate; o lo zootropio che compie un passo in avanti nell’animazione.    

blogthaumatrope

 

 

 

 

 

 

 

Taumatropi d'epoca

Creando quindi delle immagini in sequenza e inserendo fra di loro uno “momento di interruzione” (che corrisponderà poi all’otturatore cinematografico), bastava un semplice movimento per ingannare il nostro occhio.

Le immagini dovevano avere delle caratteristiche ben precise per darci la percezione di movimento: colore piatto e vivace, forme semplici, sfondi neutri e per realizzarle vennero coinvolti artisti e illustratori.


Questi strumenti non nutrirono solo un puro gusto scientifico e di ricerca: divennero popolari a tal punto da essere venduti nei negozi di giocattoli per intrattenere e stimolare la curiosità non solo dei grandi, ma anche dei più piccini.

blogfenachistoscopio

Fenachistoscopio in funzione

Oggi, come allora, nonostante i nostri occhi siano avvezzi alle prodezze cinematografiche e ad effetti speciali, anche noi riusciamo a rimanere a bocca ed occhi spalancati nell’ammirare questi semplici strumenti in movimento. Ecco la bellezza dello stupore davanti ad una semplice meraviglia…

 

Con affetto

Deborah